Un cortometraggio adorabile e inaspettato con quel tanto di provocazione a renderlo ancora più divertente.
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Réalisateurs : Augustin Clermont, Gilles Cortella, Marthe Delaporte, Clement De Ruyter, Maïlys Garcia, Gaspard Sumeire, Pierre Rütz.
Acteurs : Vincent Demoury, Marie-Aline Roule.
Contact Production : GOBELINS, l’école de l’image, Moïra Marguin, mmarguin@gobelins.fr.
Contact Festival : GOBELINS, l’école de l’image, Luce Grosjean, film@gobelins.fr.
Distribution : La distribution des films produits par GOBELINS, l’école de l’image est assurée par L’Agence du court métrage.
Contact : f.keller@agencecm.com.
Motoi Yamamoto è un artista contemporaneo giapponese di Hiroshima che crea installazioni sempre diverse e sempre calibrate sullo spazio dove trovano posto.
Tutte le sue opere sono interamente fatte di sale. Enormi labirinti o proiezioni aeree simili ai tifoni, sembrano pizzi intricati che ricordano le curve del cervello umano.
Durante la sua permanenza di due settimane al Monterey Museum of Art—Pacific Street Yamamoto crea un’installazione che copre interamente i pavimenti della galleria.
Il sale è un simbolo di purificazione e di lutto nella cultura tradizionale giapponese. Motoi Yamamoto arriva a questa forma di arte in seguito alla morte della sorella per tumore al cervello, creando nel tempo opere che affondano le radici nei temi della vita, della morte e della rinascita.
L’artista conclude ogni installazione con una cerimonia di smantellamento, in cui coinvolge il pubblico. L’opera viene smontata, il sale disperso in mare, perché ritorni nel ciclo naturale e ritorni ancora sale.
“Io e i visitatori, alla fine dell’esibizione, riportiamo il sale di cui è composta l’opera al mare (…) La forma scompare. Comunque questo sale si dissolve nelle acque del mare e sosterrà la vita di diverse creature. Forse ci capiterà di mangiarlo. Certo la più grande gioia, per me, sarebbe ritrovarlo come materiale per un nuovo lavoro.”
[Return to the Sea è organizzato dal Halsey Institute of Contemporary Art, College of Charleston School of the Arts. Video prodotto da John Greenwald]